Come disegno i miei modelli a uncinetto?

Bozzetto per modelli a uncinetto

Bozzetto per modello all’uncinetto

Una domanda che viene comunemente fatta alle e ai designer di maglia e uncinetto è “come crei i tuoi modelli a uncinetto?”

Riprendo il post della collega Alice Twain (designer, insegnante e autrice di manuali di maglia),  per rispondere alla domanda.

Non c’è molto di “magico” nell’ideazione di un modello, ma ogni designer ha un suo metodo, una sua routine.
Nel mio caso, ci sono due processi e la scelta del processo dipende dalla commissione: i modelli  possono essere commissionati da una rivista o essere pubblicato indipendentemente, oppure possono essere commissionati da una filatura.

  • Nel caso in cui una filatura commissioni dei modelli a uncinetto, ho un filato su cui lavorare. Faccio molti campioni, tenendo vicino a me un dizionario dei punti, e scopro se il filato è più adatto all’uncinetto tradizionale o al tunisino e se viene valorizzato meglio da punti operati o compatti, perché l’importante, in questo caso, è ottenere un modello, semplice o complesso, che permetta di mostrare tutte le migliori caratteristiche del filato. A volte è amore a prima vista, a volte, prima di ottenere un modello, c’è una lunghissima lotta.

 

  • Nel caso in cui il modello sia commissionato da una rivista o io decida di pubblicarlo indipendentemente, il processo è diverso, perché l’idea viene prima del filato.
    Trovo una combinazione di punti che mi piace, o una costruzione che mi sembra originale o divertente, o una forma che voglio trasformare in un accessorio (ad esempio, una borsa da un fiore) e le sperimento su diversi tipi di filato senza nome, avanzi, scarti.
    Prendo alcuni appunti e faccio alcuni disegni (come nell’immagine) per perfezionare l’idea.
    Nel momento in cui mi viene commissionato un modello o decido di pubblicarlo, utilizzo un filato disponibile commercialmente in Italia o Europa che corrisponda al tipo di filato usato nei campioni per peso e tipo di fibra (ad esempio, mohair peso lace, cotone mercerizzato del 3, 5, 8 e così via, una lana non elastica bulky eccetera).

In entrambi i casi, a differenza della tecnologica Alice, essendo io luddita scrivo il modello su carta o meglio, prendo appunti disordinati, li copro di post it, uso una lingua a metà tra l’italiano e l’inglese, cancello e riscrivo e alla fine, ricoperta di avanzi di filo, con campioni che penzolano da ogni dove, con foglietti strappati, scontrini annotati negli angoli, post it scarabocchiati, mi siedo davanti a un computer, apro Notepad (i programmi di videoscrittura come Openoffice vengono dopo, durante la fase della formattazione) e cerco di capire cosa ho scritto, a volte traducendo le istruzioni da grafici approssimativi.
È sicuramente un metodo meno sistematico, ma è l’unico che funziona per me: se non è su carta, non riesco a vedere il modello.

E ora mi farebbe piacere sapere come procede Maria Modeo, designer di maglia e, occasionalmente, di uncinetto.

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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