Metterci la faccia: bonazze all’uncinetto?

Metterci la faccia come happysloth

Mi è capitata una cosa di quelle “da Facebook”, dove ti dicono “perzona falzah” in un contradditorio perché nel tuo avatar non c’è la foto della tua faccia (magari con la bocca a chiulo).

Ora, io non credo che la validità delle mie opinioni dipenda dalla mia faccia, bella o brutta che sia, perché se ci fosse un rapporto diretto tra “gradevolezza d’aspetto” e “capacità cognitive”, dovremmo mettere al macero il 99,9% dei professori universitari.

Allo stesso modo, credo che le mie competenze di insegnante di uncinetto, non dipendano dal mio aspetto fisico, ma dalle mie capacità e conoscenze nel settore.

“Metterci la faccia” era quello che facevamo quando lavoravo presso una rivista specializzata in un ambiente dove essere visibili, metterci la faccia, appunto, voleva dire dare un messaggio forte.

Parto da questa premessa per dire che mi sono iscritta a un portale che dovrebbe mettere in collegamento da un lato persone che danno lezioni di qualsiasi cosa con persone che vogliono apprendere una di queste cose a caso. Insomma, la versione 2.0 dei bigliettini attaccati alle vetrine dei negozi, per capirci.

Completo il profilo e mi chiedono una foto. OK. Ci metto una prima foto, quella che vedete sopra, con la matassa, ma pare che non venga caricata.
Mi riscrivono per chiedere una foto, e metto una foto di me che faccio lezione. Non si distinguono bene i connotati, ma dato che non mi propongo come insegnante di make up, mi sembra adatta.

Metterci la faccia come happysloth

Mi rispondono quanto vedete nello screenshot.

Ora, avere una bella foto può “far salire il mio annuncio nei risultati di ricerca” in un sito di incontri, gratuiti o a pagamento, non in un sito dove vengono impartite lezioni di lingua, varie attività artigianali, artistiche e così via. Quindi mi chiedo: mi state dicendo che la gente clicca la foto delle bone e poi rompe le palle nel tentativo di rimorchiarle? Perché io non mi iscrivo su un portale di professionisti di attività non definibili come “servizi alla persona di altro tipo” a perdere tempo coi “morti di figa”.

Mi state dicendo anche che devo mettere una foto riconoscibile perché dalla mia faccina sorridente la gente può capire se sono brava a insegnare l’uncinetto. Tu pensa che scema, pensavo dipendesse dal mio curriculum. Anvedi te!

Mi state dicendo che devo avere un ritratto “serio, simpatico, vincente e, soprattutto, con il mio più bel sorriso!”, e daje, non sono una escort! E soprattutto serio e simpatico e vincente? Ma lo scappellamento deve essere a destra o a sinistra?

Insomma, gli ho risposto così. E ciao.

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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