Novità dal bradipo: borse e?

È ancora estate, sono ancora ossessionata dalle borse.

Dopo aver completato il progetto misterioso con Amore, sono tornata a fare compulsivamente borse.

Chi mi segue su Instagram, lo avrà notato. Chi non mi segue su Instagram, vergogna! 😀 Mi trovate come happysloth.it

borsa di lino

Ma dicevamo, borse. Ho realizzato una borsa di lino per Campea in Borgo, il negozio di filati di Pavia con cui collaboro da un po’, con grande soddisfazione, e per il quale sto preparando nuovi corsi per l’autunno (se non verremo mangiate vive dalle zanzare, chiaramente…).

borsa con Recycled Cotton di Katia filati

Ho realizzato una borsa anche con Recycled Cotton di Katia filati, che è in negozio e quindi è come lavorare in un negozio di caramelle, non puoi resistere a provare di tutto. Devo dire che mi è piaciuto: è elastico e sembra resistente (non ho ancora messo la borsa alla prova, ammetto) e, se non viene lavorato stretto, rimane corposo.

Non ho scritto il modello della borsa, ma potete leggere un po’ di informazioni sulla lavorazione qui.

Mi sono presa un paio di giorni per partecipare a un paio di Pride, poi mi sono tuffata nella realizzazione di campioni per i modelli che sto preparando per l’inverno: al momento sono in lavorazione una sciarpona al tunisino e uno scialle, sempre al tunisino.

Nel mentre, mi sto dedicando alla traduzione in italiano di una pubblicazione di maglia e uncinetto.

Piante tintorie da Campea in Borgo

Se volete essere aggiornate/i sulla mia collaborazione con Campea, potete seguire il negozio sulla pagina FB. Dal prossimo autunno, troverete in negozio filati tinti con le piante e le piante tintorie stesse. Magari è la volta che inizio a darmi alla tintura naturale anche io (o magari no, semplicemente avrò più filati in negozio da bramare).

 

 

 

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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