Questo gomitolo dove lo metto?

gomitolo, foto di Lori

Foto di Lori

O “di cosa fare con le donazioni”.

Non so voi, ma a me capita ormai piuttosto spesso che mi dicano “ah, tu che fai l’uncinetto, la prozia Sofronisba, la nonna Spitrunfia, mio cuggino mi ha lasciato il suo stash di duemiliardi di gomitoli stupendissimissimi!! Te li porto così li usi!!!“.

Sia chiaro: io apprezzo tantissimo le intenzioni di chi, invece di fare piazza pulita e buttare tutto in discarica, prova a donare oggetti e materiali per trasformarli in risorse (pre-utilizzo, come direbbe quella). Quindi sorrido e accetto volentieri.

Cosa succede in buona parte dei casi? Una o tutte le seguenti opzioni si verificano:

  • i “duemiliardi di gomitoli” sono 2 o 3 gomitolini o mezzi gomitoli che possono essere utili solo per realizzare parti di piastrelle o un paio di presine, se sono di fibra naturale.
  • I “gomitoli stupendissimissimi” sono di filato usato, tutti fatti a mano, senza etichetta, indecifrabili e ridotti malino. Non resta altro da fare che dar loro degna sepoltura.
  • I gomitoli “stupendissimissimi” sono di quel puro acrilico che fa tante di quelle scintille che la gente pensa che stia arrivando un temporale. Non possono neanche essere sepolti perché non sono biodegradabili.
  • I gomitoli sono un covo di tarme. Dato che questa opzione potrebbe verificarsi più spesso di quanto pensiate, cercate di farveli consegnare impacchettati e non apriteli in casa, ma sul balcone o in uno spazio aperto. Se sono tarmati, richiudete bene il sacco e buttateli nell’immondizia. Non sono salvabili e infesterebbero il vostro stash, arrecandovi grossi danni.
  • I gomitoli sono in parte salvabili.

Già in precedenza ho trattato il tema del destash, vorrei tornarci un momento sopra. Se i gomitoli sono salvabili ma la vostra casa sta esplodendo/non sono di vostro gusto/volete comunque condividere la generosità di cui siete stati/e oggetto, potete portarli:

  • ad associazioni, gruppi o persone che si occupano di realizzare accessori per le persone senzatetto o comunque in stato di necessità.
  • A case di riposo (a maggior ragione perché succede abbastanza spesso che, insieme ai gomitoli, arrivino quantità enormi di ferri e uncinetti), le persone anziane possono dedicarsi a fare la maglia e l’uncinetto cosa che, pare, possa in parte limitare i sintomi dell’Alzheimer.
  • Potete regalare i gomitoli di pura lana baby (o di altre fibre naturali) alle volontarie dell’unità di radiologia senologica dell’ospedale Mangiagalli di Milano, che li impiegano nella sala accoglienza e relax dell’unità di radiologia, o per realizzare accessori per neonati da donare al reparto maternità (o alle madri bisognose), o da vendere per finanziare le attività dell’ospedale. Se non si è capito, lo staff e le volontarie di quell’unità hanno tutta la mia stima, per la professionalità e l’umanità che dimostrano ogni volta.

Ma, mi raccomando, controllate sempre prima i gomitoli con attenzione, perché non siano un cavallo di Troia per le tarme!!

*foto di Lori

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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