Maglioni per gatti

Il gatto Fluffo in posa col suo maglione

Il gatto Fluffo in posa col suo maglione. Dietro, 666

Mi hanno chiesto un maglioncino da gatto.
Dato che non mi hanno chiesto di creare un modello ma di eseguire un capo, ho cercato su Ravelry modelli pronti. Erano in larghissima parte a maglia ma il vero problema che presentavano era un’altro. Tutti i modelli presuppongono un gatto molto mansueto e facilmente manipolabile. Sono maglioni che si infilano come quelli per esseri umani, sollevi le braccia, le infili una alla volta nelle maniche, poi infili la testa.

Un gatto.

Ora, magari il vostro gatto non è come il mio 666, quindi potete infilargli il maglione senza dover chiamare il pronto soccorso con l’ultimo fiato che avete in gola, pronunciando la fatidica e ipocrita frase “dite ai miei che li ho amati“.
Ma diciamo pure che il vostro è un gatto patata ed è anche giovane, quindi anche piuttosto sciolto nei movimenti, per cui potete disarticolargli le zampe per infilarle nelle manichine senza guastarlo.
Il gatto per cui dovevo fare il maglione è invece ultraottuagenario e, come tutti i vecchietti, a piegarlo di qua e di là rischia di rompersi.

Morale: non c’era in tutto l’orbe terracqueo un modello di maglione per gatti che tenesse presente davvero le parole “per gatti”. Quindi il maglione l’ho dovuto inventare io e presto avrete a disposizione anche voi una ricetta per fare un pullover su misura al vostro adorabile pachiderma peloso.

Il Gatto Fluffo con il suo lupetto anni '70

Il Gatto Fluffo con il suo lupetto anni ’70

La soluzione che ho adottato la vedete nel prototipo in foto, indossata da un altro gatto vecchietto, il Gatto Fluffo. Il maglione è nient’altro che un trapezio con due buchi in cui anche un gatto un po’ artritico potrà infilare perpendicolarmente le zampe, senza neanche doverle piegare, con un passo alla creatura di Frankenstein. A quel punto, il trapezio verrà sollevato e chiuso sulla schiena dell’essere peloso con una fila di automatici (io ho trovato questi automatici precuciti su nastro, che sono un mai più senza!), senza doverlo “smucinare” in alcun modo.

 

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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