Programmi per il 2018

Foto Pixabay per il 2018

Foto Pixabay (perché, come ho detto, mi hanno rubato il cellulare, quindi non posso fare foto mie)

Il 2018 è iniziato meravigliosamente: guasto sulla linea, influenza e furto di cellulare (ragion per cui, dato che sono ancora senza, per un po’ vedrete solo vecchie foto o foto d’agenzia a commento degli articoli, abbiate pazienza!).

Terminato il momento “lagna e frigna” (so che dicono che raccontare le proprie sfighe fa i big likes, ma so che voi siete qui per l’uncinetto e non per sentire la designer ragliare!), passiamo ora ai buoni propositi per il 2018:

1- Studiare di più. C’è tantissimo da imparare, dai libri, dai video e dai corsi. Spero di riuscire a pagarmi, quest’anno, il corso di pizzo d’Orvieto (quello di pizzo Irlanda in Irlanda mi sa che lo rimandiamo alla vincita della lotteria!).

2 – Maggior autopromozione.

3 – Meno modelli “facili e veloci”. Mi piace sperimentare e questo aspetto della creazione di modelli, ultimamente, è passato in secondo piano perché il modello “cotto e magnato” va per la maggiore. Però ne sto risentendo.
Lo stesso vale per i corsi: più corsi su tecniche e costruzioni poco note.

4 – Imparare a testate a usare un programma per fare i grafici che accompagnano le istruzioni scritte. Anni fa, di programmi non ce n’erano o erano inutilizzabili. Ora esistono!

5 – Pubblicare più modelli.

6 – Destash spietato! Che dovrebbe andare in tandem con una riduzione violenta degli acquisti.

7 – In caso di acquisto, nessun cedimento alle tentazioni se non sono certa della provenienza della lana: solo acquisti etici! (Ci si prova, almeno, poi l’equivalente gomitoloso della maglietta di H&M è difficile da evitare).

8 – Decidersi a far uscire quel benedetto libro…

slothmama

Veruska fa l'uncinetto: ne scrive per diverse testate online (il blog tricot di IO donna e maglia-uncinetto.it), lo insegna, crea modelli indipendentemente (la trovate come Veruska anche su Ravelry), e per pubblicazioni internazionali e produce compulsivamente cappellini. Come dipendenza, poteva andarle peggio.

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